L.Manovich, The Language of New Media, MIT Press, Cambridge (Mass.), 2002

 

Indeed, if after the death of God (Nietzsche), the end of grand
Narratives of Enlightment (Lyotard), and the arrival of the Web
(Tim Berners-Lee), the world appears to us as an endless and
unstructured collection of images, texts, and other data
records, it is only appropriate that we would want to develop a
poetics, aesthetics and ethics of this database. (p.219)
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Anzi, se dopo la morte di Dio (Nietzsche), la fine del grande sogno illuministico (Lyotard) e l’arrivo del Web (Tim Berneers Lee) il mondo ci appare come una raccolta infinita e destrutturata d’immagini, testi e altri record di dati, è perfettamente logico assimilarlo ad un database. Ma è altrettanto logico sviluppare una poetica, un’estetica e un’etica per
questo database.

 

Following art historian Ervin Panofsky’s analysis of linear
perspective
as a ‘symbolic form’ of the modern age, we may
even call database a new symbolic form of the computer age,
(…) a new way to structure our experience of ourselves and of
the world. (p.219)
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Seguendo la teoria dello storico dell’arte Ervin Panofsky, che vede nella prospettiva lineare una ‘forma simbolica’ dell’era moderna, possiamo addirittura definire il database come nuova forma simbolica dell’era dei computer (…) o un nuovo modo di strutturare la nostra esperienza per noi stessi e per il mondo.

 

In computer culture, montage is no longer dominant aesthetics,
as it was throughout the twenthieth century, from the avantegard
of the 1920s up until Postmodernism of the 1980s (…) compositing in general can be understood as a counterpart of montage aesthetics. Montage aims to create visual, stylistic, semantic, and emotional dissonance between different elements. In contrast, compositing aims to blend them into a seamless whole, a single gestalt . (p.144)
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Nella cultura dei computer il montaggio non è più l’estetica dominante,
come è avvenuto per tutto il XX secolo, dall’avanguardia degli anni Venti al postmoderno degli anni Ottanta (…) La composizione digitale si può considerare l’antitesi dell’estetica del montaggio. Il montaggio mira a a creare una dissonanza visiva, stilistica, semantica ed emotiva tra i diversi elementi, invece la composizione tende a miscelarli in un tutto integrato, un’unica gestalt.

 

Some media objects explicitly follow database logic, while
others do not; but behind the surface practically all of them are
databases. In general, creating a work in new media can be
understood as creating an interface to a database (…) With
new media the content of the work and the interface become
separate. It is therefore possible to create different interfaces
to the same materials (…) The new media object consists of
one or more interfaces to a database of multimedia material. If
only one interface is constructed, the result is similar to a
traditional art object. (p.226)
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Non tutti gli oggetti mediali seguono esplicitamente la logica del database nella loro struttura, ma al di là delle apparenze sono tutti database. In genere la creazione di un'opera, nell'ambito dei nuovi media, può essere assimilata alla costruzione dell'interfaccia per un database (...)
Con i nuovi media il contenuto dell'opera e l'interfaccia diventano entità separate, perciò è possibile creare diverse interfacce che portano allo stesso contenuto(…) Il nuovo oggetto mediale è costituito da una o più
interfacce che portano ad un database di materiale multimediale. Se si construisce un'un interfaccia unica, il risultato sarà molto simile a un oggetto artistico tradizionale.

 

M.Kinder, “Narrative Equivocations between Movies and Games”, in AAVV, The New Media Book, a cura
di Dan Harries, Londra, British Film Institute, 2001

Kinder definisce la narrativa come:

a discursive mode of patterning and interpreting the meaning of
perceptions, an operation crucial to culture. Thus its distinctive
components - characters and events interacting within a spacetime
setting with change and causality – always carry specific
historical, cultural and generic inflections, which enable us to
contextualise its primary functions in three ways: aesthetically,
ideologically and cognitively. (p.121)
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Una modalità discorsiva di modellazione e interpretazione del significato delle percezioni, un'operazione cruciale per la cultura. Così, le sue
componenti distintive - personaggi ed eventi che interagiscono in una situazione spazio-temporale soggetti a cambiamenti e procedimenti di causa ed effetto - hanno sempre influenze di tipo storico e culturale, che
ci permettono di analizzare le sue funzioni in tre modi: a livello estetico, ideologico e cognitivo.

 

J.Murray, Hamlet on the Holodeck, Cambridge MA, The MIT Press, 1999

Within the world of the computer, however, when the right file
opens, when our spreadsheet formulas function correctly, or
when the simulated frogs flourish in the model pond, it can feel
as if the entire dance hall is at our command. When things are
going right on the computer, we can be both the dancer and
the caller of the dance. This is the feeling of agency. (p. 128)
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Dunque nel mondo del computer, quando si apre il file giusto o quando le formule nel nostro foglio di calcolo funzionano correttamente, o quando le rane nel programma di simulazione compaiono nel laghetto, sembra che
l'intera sala da ballo sia a tua disposizione e ai tuoi ordini. Quando le cose funzionano bene nel computer, noi possiamo essere sia i ballerini che coloro che fanno iniziare le danze. Questo è il sentimento di agency.

 

Of course reading and viewing are not passive experiences at
all but require us to reconstruct the story in an active manner.
There is still a difference, however, between this emotional and
cognitive activity and the external actions we take in a game or
electronic narrative. Perhaps the most important difference is
that in the latter we are consciuos of our activity, which
changes our relation to the story.
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Certo il vedere e il leggere non sono esperienze passive, richiedono comunque un'operazione di ricostruzione della storia in maniera attiva. C'è però una differenza tra quest’attività cognitiva ed emozionale e le azioni esterne che compiamo quando usiamo un videogioco o di fronte ad una narrativa elettronica. Forse la differenza più importante è che in quest'ultimo caso siamo consci della nostra attività e questo cambia il nostro modo di rapportarci alla storia.

 

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