Letteratura e cultura anglofona |
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James Joyce
WORKS:
“Et tu, Healy”
Stephen Hero (written 1904–6, published 1944)
Chamber Music (1907 poems)
Giacomo Joyce (written 1907, published 1968)
Dubliners (1914)
A Portrait of the Artist as a Young Man (1916)
Exiles (1918 play)
Ulysses (1922)
Pomes Penyeach (1927 poems)
Collected Poems(1936 poems)
Finnegans Wake (1939)
PARNELL E L’INDIPENDENZA DELL’IRLANDA
Charles Parnell, proprietario terriero protestante, entra nel Parlamento Britannico in rappresentanza dell’Irlanda nel 1875. Con Michael Davitt, un rivoluzionario irlandese militante del Fenian Party, fonda la "Catholic Land League" per la ridistribuzione delle terre ai contadini, che raccoglie al suo interno un vasto schieramento politico che va dai nazionalisti moderati all’ala più estremista. La sua abilità politica lo porta a diventare leader del movimento per l’autodeterminazione dell’Irlanda o "Home Rule Movement", e riesce ad ottenere, con l’ostruzionismo parlamentare e l’unione dei voti irlandesi, l’appoggio del Primo Ministro inglese Gladstone alla creazione di un governo autonomo. Ma la sua gloria viene offuscata nel 1882, a seguito di un attentato compiuto dai radicali dell'Home Rule che costa la vita a due funzionari Inglesi. Parnell condanna formalmente l’atto, ma alcuni documenti dimostrano invece il consenso all’omicidio politico. Il processo che segue dimostra la falsità delle accuse ma appare evidente l’inizio di una guerra intestina al movimento che sfocia in un altro scandalo: un funzionario dell’Home Rule Party lo accusa di adulterio, sebbene questi fosse a conoscenza da oltre dieci anni della relazione fra Parnell e la moglie.
Gladstone non poteva tollerare che la lotta all’indipendenza potesse essere associata ad un uomo di discutibile moralità e, insieme al suo partito e ai dirigenti dell’Irish Party Davitt e Healy, chiede le dimissioni di Parnell. Dimissioni che Parnell rifiuta e che portano alla spaccatura del partito. Perso il potere ed abbandonato dai compagni, continua a battersi per la sua gente fino alla morte, che avviene nel 1891.
Al suo funerale ben 150.000 persone accompagnano il feretro. In testa i radicali del Fenian Party che, verso la fine, lo appoggiano.
Parnell era stato, nonostante tutto, capace di polarizzare le aspirazioni di un popolo che lo elevò a simbolo di chi, da solo, avrebbe potuto condurre l’Irlanda verso l’indipendenza.
Dick Whittington
Ad Adolf Hoffmeister, Joyce scrisse:
“Each of my books is a book about Dublin. Dublin is a city of scarcely three hundred thousand population, but it has become the universal city of my work. Dubliners was my last look at that city. Then I looked at the people around me. Portrait was the picture of my spiritual self. Ulysses transformed individual impressions and emotions to give them general significance.”
“My intention was to write a chapter of the moral history of my country and I chose Dublin for the scene because the city seemed to me the centre of paralysis: I have tried to present it to the indifferent public under four of its aspects: childhood, adolescence, maturity and public life. The stories are arranged in this order.”
“By an epiphany he meant a sudden spiritual manifestation… He believed that it was for the man of letters to record these epiphanies with extreme care, seeing that they themselves are the most delicate and evanescent of moments” . J. Joyce, Stephen Hero, London, 1982,
Umberto Eco, in una recensione del 1963, così si esprime:
“In Gente di Dublino non abbiamo più l'annotazione stenografica di un'esperienza vissuta, ma un accorto montaggio di avvenimenti, di effetti narrativi sapientemente calcolati per far esplodere ciascuna novella nella rivelazione centrale, in cui i nodi degli umani rapporti, la paralisi irlandese, la fatuità del piccolo lenone, la solitudine del padre beone, la morte incontrata per la prima volta di fronte al cadavere del vecchio prete, la morte intuita come tonalità generale dell'esistenza nella novella finale, mentre scende la neve, tutto questo si fa chiaro in una parola, in un gesto, nell'espressione di un volto, nel bagliore di una moneta fatta balzare sul palmo della mano. E tuttavia, secondo i modi esteriori di un realismo lineare e puntiglioso, preciso e scientifico” .
(da G. Melchiorri, Joyce: il mestiere dello scrittore, cit., p. 85)
In una lettera del 1906 all'editore Richards lo scrittore accompagna il suo rifiuto di eliminare alcuni passi con queste parole:
“Mi batto per conservare perché sono convinto che nel comporre il mio capitolo di storia morale esattamente nel modo in cui l'ho composto, ho compiuto il primo passo verso la liberazione spirituale del mio Paese” .
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- tre racconti dell'infanzia >> The Sisters, An Encounter, Araby;
- quattro racconti dell'adolecscenza >> Eveline, After the Race, Two Gallants e The Boarding House;
- quattro racconti della maturità >> A little Cloud, Counterparts, Clay e A Painful Case;
- tre racconti della vita pubblica >> Ivi Day in the Committee Room, A Mother, Grace
- The Dead.
Stories Number of total words
PARNELL E L’INDIPENDENZA DELL’IRLANDA
The Dead
It is true, it is true, we are shadows cold and wan;
And the fair and the brave whom we loved on earth are gone;
But still thus ev'n in death,
So sweet the living breath
Of the fields and the flow'rs in our youth we wandered o'er
That ere, condemn'd we go
To freeze, 'mid Heela's snow,
We would taste it awhile, and think we live once more!
“E' vero, è vero siamo ombre fredde e pallide; / Sono scomparsi quelli che abbiamo amato sulla terra belli e valorosi; / Ma anche nella morte / E' tanto dolce il respiro vivo / Dei campi e dei fiori su cui abbiamo vagato durante la giovinezza / Così prima di andarcene condannati, / A gelare nella neve di Heela, / Vorremmo gustare quel respiro ancora per un attimo, e pensare di essere tornati a vivere”.